Elfa e voi tra fate e elfi
  Gli alberi delle fate
 
Glitter Grafici



L’albero da sempre rappresenta il ciclo della vita e la possibilità di mettere in relazione le tre parti del cosmo: il sottosuolo (le radici), la terra (il tronco) e il cielo (la chioma). L'Oroscopo degli Alberi ha origine nell'antica civiltà dei Celti che l’hanno appreso a loro volta dal magico Mondo della natura e dagli esseri invisibili che in esso abitano: le Fate. La pianta legata alla propria nascita aiuta la trasformazione e possiede la capacità di donare energia e vitalità a coloro che sono sotto la sua protezione. Se avete la fortuna di possedere un piccolo giardino non ci sono problemi, sarà lì che farete crescere il vostro albero, ma se così non fosse non disperate … andate a cercarlo nei viali, nei parchi, nei boschi fuori città. Quando vi sentite stanchi scoraggiati, quanto tutto vi pare grigio ed insignificante, raggiungete la vostra pianta e rivolgetevi a lei con fiducia, può fare molto per voi, ricaricandovi e restituendovi quell'equilibrio naturale momentaneamente perduto. Dovete semplicemente abbracciarla, chiudere gli occhi, rilassarvi e lasciarvi andare all’onda di energia verde che lentamente vi attraverserà. Confidategli senza timore le vostre preoccupazioni, i sogni, i problemi che vi affliggono, chiedetele consiglio e prima di staccarvi dall’abbraccio portate con voi una delle sue foglie o un pezzettino della sua corteccia. Una cosa non dovete scordare: non tralasciate mai di ringraziarla! Ogni volta che riceverete un dono dal vostro albero (sia che si tratti della sua energia, di una foglia o di un frutto) ricordatevi sempre di donare a vostra volta qualche cosa. Nulla di importante, basta un canto, una poesia, una dolce parola; le fate che vivono tra i suoi rami lo apprezzeranno molto e continueranno con gioia ad elargirvi i loro favori. ~MEDITARE CON GLI ALBERI : Innanzi tutto per meditare con l’aiuto degli alberi è importante trovare il “vostro personale albero” quello che più vi corrisponde e meglio rappresenta il vostro spirito. Per fare questo recatevi in un bosco o in un luogo in cui vi siano molti alberi, meglio se vicino alla vostra casa o nei pressi di essa così da poter andare a ricaricarvi ogni volta che ne sentirete il bisogno. Va benissimo anche un parco, un giardino … se poi avete la fortuna di possedere uno spazio verde tutto vostro non avrete nemmeno bisogno di allontanarvi da casa … Non è in ogni caso detto che l’albero sia sempre lo stesso, secondo i momenti, degli stati d’animo e delle situazioni potrete sceglierne uno piuttosto di un altro. Osservate attentamente gli alberi che vi circondano, la forma, il colore, la consistenza delle foglie, il tipo di corteccia, i rami, le infiorescenze, i frutti e la grandezza. Una volta che avete individuato la pianta che vi attrae di più avvicinatevi al suo tronco e con le mani cercate di percepire il campo energetico che la circonda, abbracciatela appoggiatevi alla corteccia, chiudete gli occhi e restate in ascolto delle sensazioni che provate. Restate così fin tanto che non inizierete a sentire “qualcosa”. Queste sensazioni sono del tutto personali e variano da persona a persona. Potrete percepire una specie di corrente leggera in tutto il corpo, oppure un formicolio alle mani, una sensazione impercettibile simile alla perdita d’equilibrio oppure un benessere ed una pace profonda. Ricordatevi che ognuno di noi è UNICO e quest’unicità è quella che vi contraddistingue, proprio per questo non è possibile codificare o standardizzare situazioni che siano uguali per tutti. Una volta trovata questa sintonia sedetevi con la schiena appoggiata al tronco quindi, se siete donne appoggiate la mano destra aperta sulle radici (altrimenti la sinistra) per assorbire l'energia proveniente dall'albero, e la mano sinistra sul tuo addome (destra se siete maschi) per riceverla e distribuirla in tutto il corpo. Immagina il percorso dell'energia che la mano destra (sinistra) raccoglie e la sinistra (destra) riceve. Sempre tenendo gli occhi chiusi ascoltate attentamente tutti i suoni che vi circondano soprattutto quelli che vi arrivano dall'albero stesso. Mentre fate esercizio non dimenticate la respirazione. Respirate profondamente dal naso, cercando d'incamerare molta aria e di convogliarla soprattutto nella parte bassa dei polmoni; espirate dalla bocca. Inspirate ed espirate, cercando di avere una respirazione profonda, ritmica e la più naturale possibile. Concentratevi quindi sul cuore e sincronizzate la respirazione in base al ritmo cardiaco, lentamente, sempre prestando attenzione al respiro, provate a percepire il calore del corpo e la circolazione del sangue, immaginando che nelle vostre vene scorra la linfa dell’albero. Cercate di fondervi con la sua energia, pensate di “entrare” dentro la sua corteccia fino a divenire voi stessi quell’albero. Immaginate la terra che vi spinge verso l'alto e nello stesso tempo, l'attrazione magnetica che vi attira verso il suo centro. Cercate di visualizzare la vostra colonna vertebrale come un canale di energia attraverso il quale passa un sottile filo che vi collega all’energia ed alla forza emanata dall’albero, una sorta di cordone ombelicale attraverso il quale è ricevuto nutrimento. Sentirete probabilmente una forte sensazione che potrebbe essere di calore o di frescura che partendo dal coccige si espande in tutto il corpo. Restando in questo stato di piacevole benessere, portate l’attenzione al centro della fronte, all'altezza del terzo occhio. Lasciate che i pensieri scorrano ed osservate le immagini che si formano nella vostra mente: colori, forme paesaggi, sagome sfuggenti, animali… tutto può arrivare, l’importante è che conserviate queste visioni nella vostra memoria e non le dimentichiate. Esse vi saranno utili in tutti i momenti in cui sarete scarichi o depressi o semplicemente giù di tono. Riportarle alla mente vi aiuterà a riattivare l’energia ricevuta e a ricaricarvi di positività e forza. La durata dell'esercizio è a vostra discrezione. Quando sarete pronti ad ultimare il contatto fatelo molto lentamente, riprendete possesso del vostro corpo iniziando a muovere dapprima i piedi, le gambe, le mani, le braccia… e via via risvegliate tutte le vari parti. In ultima riprendete possesso della vostra mente e dei vostri pensieri, staccate piano le mani da terra, sollevate le gambe ad angolo retto ed aprite gli occhi. Prima di andare raccogliete un pezzettino dell’albero, una foglia, un rametto, una scheggia della sua corteccia e lasciate all'albero un vostro dono, potrebbe essere un sasso dalla forma insolita, un piccolo cristallo, un pietruzza colorata che dovrete sotterrare in una piccolo buca vicino alle radici. Sarà il vostro personale ringraziamento per il contatto avvenuto. Il pezzettino di pianta raccolta vi servirà per mantenere il contatto con l'albero anche da lontano. Tutte le volte che ne sentirete il bisogno tornate a trovare il vostro nuovo amico, attraverso questi esercizi vi accorgete della incredibile forza ed energia di cui sono dotati gli alberi e dell'aiuto sia fisico sia psichico che sapranno donarvi. ____________________________________________ ~I CELTI E GLI ALBERI : I Druidi conoscevano un antico alfabeto lineare semplicissimo, l'ogam, formato da 25 consonanti, 5 vocali e 5 dittonghi. Comune era anche l'abbinamento delle serie consonanti che a nomi di fiumi, fortezze, uccelli, colori, chiese, re, santi, alimenti o piante in modo tale da formare degli acrostici. Per fare un esempio in italiano, relativo al mondo vegetale, avremmo la seguente sequenza: A-Acero, B-Betulla, C-Castagno, etc. La serie Lusogam, elenco di piante inizianti ciascuna con una delle lettere dell'alfabeto ogam, è stata riscoperta dal poeta romantico Roberi Graves, in un curioso abbinamento con determinati periodi dell'anno: i mesi lunari ai quali tali alberi sembrano essere simbolicamente affini. Il calendario degli alberi presenta un giorno vuoto, il 23 dicembre, conosciuto come il "segreto della pietra grezza". Il giorno vuoto determina una suddivisione irregolare dei cerchio in 14 parti, 13 uguali di 28 giorni e una di un giorno solo, che possono anche essere tracciate sul terreno come recinto magico in funzione di varie cerimonie rituali. In ciascun settore di questo "boschetto sacro" si pone in questo caso un rametto dei legno corrispondente, oppure, potendo, si piantano i 13 alberi, come è stato fatto qualche anno fa in Francia e Inghilterra. A partire dal 23 dicembre, il giorno vuoto, si contano i 13 mesi lunari contrassegnati dai 13 alberi secondo la serie alfabetica ogam, Beth - Luis - Nion ossia Betulla - Sorbo - Frassino, etc. E chi è nato il 23 dicembre ? Una tradizione non attestata sembra attribuire quattro delle vocali dell'alfabeto ogam e gli alberi corrispondenti ai quattro giorni magici dell'anno, i due solstizi e i due equinozi, e precisamente: A = Ailm = Pino argentato al solstizio d'inverno O = Ohn = Ginestra all'equinozio di primavera U = Ura = Erica al solstizio d'estate I = Adho = Canna all'equinozio d'autunno. La E corrispondente a Eadha, il Pioppo, contrassegnerebbe invece le altre quattro festività, situate nel cuore delle stagioni: Samhain, Imbolc, Beltaine, Lugnasad. Ora, secondo alcuni autori, proprio il Pioppo colorerebbe delle proprie caratteristiche la giornata dedicata al segreto della pietra grezza, 23 dicembre, una data di per sé priva di attributi arborei perché riassuntiva, come frammento d'eternità racchiuso fra la fine e l'inizio di un nuovo ciclo, di tutti gli altri segni. Eadha - Pioppo è, dunque, l'albero dei nati il 23 dicembre. La pianta della propria nascita diviene il genio protettore della vita. ______________________________________________ ~L'OGAM E GLI ALBERI : Origini: Come è noto, i celti avevano un loro alfabeto scritto chiamato "Ogam", utilizzato in Irlanda e Scozia, così come ci tramanda anche la tradizione insulare, la più conosciuta. Questo alfabeto era utilizzato solo per scopi magici e dottrinali. Per gli affari veniva infatti utilizzato il greco, mentre tutti gli elementi di cultura sociale erano tramandati oralmente. In questi paesi sono state reperite parecchie iscrizioni incise in questo alfabeto su pietre di diverse dimensioni, su pareti di caverne ed anche su ossa, avorio, bronzo ed argento. Ma l'Ogam, essendo composto quasi esclusivamente da linee, era stato creato soprattutto per essere inciso su legno, ovvero su rametti regolari di piccole dimensioni. E' proprio a causa di questo supporto così soggetto a degradarsi nel tempo che l'epigrafia Ogamica è estremamente limitata, circa 600 inscrizioni in Irlanda e una quarantina in Scozia. Oltre al naturale decomporsi del legno anche l'ignoranza degli uomini concorse a cancellare ulteriormente le testimonianze relative a questo alfabeto, infatti dopo l'avvento del cristianesimo sulle isole, "i bastoni ogamici", che contenevano formule propiziatorie, furono considerati come prodotto del demonio e bruciati a migliaia, fino alla loro completa scomparsa... Mitologicamente il nome Ogam viene fatto risalire a Ogma, Dio della conoscenza e delle arti, ma filologicamente il termine sembra provenire dall'unione delle radici -oga- (salute, igiene) e -ama- (sacerdotessa, madre) il che indicherebbe anche la destinazione elitaria di questo alfabeto. Contrariamente a quanto si crede, l'alfabeto Ogamico non è tipico delle isole celtiche, ma fu diffuso un po' in tutta l'area mediorientale e le origini di questo sistema di notazione sono antichissime, alcuni ritrovamenti archeologici in Dacia permettono di ipotizzare già l'adozione di questo sistema di scrittura addirittura intorno al 5000 a.C.Esso fu importato in Irlanda e modificato in tempi relativamente moderni. Vi sono studiosi che ritengono infatti che l'apparizione della lingua Ogamica in questo paese sia successiva all'arrivo dei primi missionari cristiani e che questo alfabeto fosse stato introdotto proprio per evitare che i rituali o le formule magiche che la classe religiosa celta si scambiava potessero cadere in mani sbagliate, ovvero in quelle della chiesa. Chi propende per una origine più antica non è comunque riuscito ad arretrare questa apparizione ad una data precedente il I sec d.C. Si tenga presente che prima dell'avvento del cristianesimo nelle aree celtiche, tutta la tradizione e i concetti religiosi erano tramandati per via orale, tant'è che l'epigrafia celtica continentale finora classificata (non più di 16 brani) NON annovera nessuna iscrizione in carattere Ogamico. ~Alfabeto ogamico: L'alfabeto Ogamico ha una struttura grammaticale diversa da quella delle lingue brittonniche (celtiche continentali) e goedeliche (insulari) tant'è che non una sola iscrizione è stata ancora tradotta per intero. Nonostante nell'immaginario popolare l'alfabeto ogamico abbia preso posto accanto alle Rune come strumento divinatorio ed evocativo, senza che vi siano reali ragioni per questa collocazione, resta indubbia la sua missione in quanto alfabeto sacro e se vi sono pareri contrastanti sul reale utilizzo dell'alfabeto ogamico per la trascrizione di rituali o formule è fortemente probabile che avesse una funzione almeno mnemonica che riguardasse la sequenza di alcune celebrazioni magiche. Esiste inoltre un rapporto certo tra caratteri Ogam ed il nome o le proprietà supposte di certi alberi. Diverse lettere dell'Ogam irlandese erano anche l'iniziale del nome di certi alberi e probabilmente questa caratteristica permetteva, tramite la sostituzione o la permutazione di alcune lettere, di rendere il messaggio ancora più difficile da tradurre nel caso fosse caduto in mani sbagliate. ~Simboli Ogam : Le lettere ogamiche erano composte unicamente di linee parallele che si diramavano da una linea principale, dunque perfettamente idonee ad essere scolpite su pietra o su legno L'alfabeto ogamico era composto di 20 lettere, divise in quattro gruppi di cinque. Ogni gruppo consisteva in una serie crescente di tacche parallele, da una a cinque. Le prime tre serie consistevano di consonanti. La quarta di vocali. Dunque 15 consonanti e 5 vocali in tutto. La prima serie di cinque tacche veniva praticata sul lato sinistro dello spigolo. La seconda sul lato destro. La terza su entrambi i lati, con tacche oblique. Anche la quarta veniva praticata su entrambi i lati, con tacche perpendicolari allo spigolo. Questo sistema di scrittura verticale, procedente dal basso verso l'alto, richiamava la forma di un albero, un tronco da cui si diramavano i rami. Se poi contiamo che le singole lettere sembra prendessero appunto il nome da vari alberi e arbusti di cui erano le iniziali, è perfettamente giustificata la dicitura neoirlandese di ogam craobh ["scrittura arborea"]. Nel caso venissero vergate su un foglio, le lettere ogamiche venivano indirizzate sopra o sotto una linea centrale. L'alfabeto ogamico, il calendario e le corrispondenze arboree Da un'attenta analisi dei testi gnomici degli antichi gallesi, il poeta e scrittore Robert Graves ha ricostruito, a partire dall'alfabeto ogamico, una sorta di antico calendario arboreo utilizzato dagli antichi irlandesi. Tale calendario sarebbe stato formato da tredici mesi lunari (le consonanti) più cinque giorni intercalari (le vocali). Questo è lo schema del calendario arboreo. Ad ogni "mese" è collegata la lettera e l'albero corrispondente. Ogni albero è dato nel suo nome gaelico e in italiano; il nome scientifico corrispondente è, in alcuni casi, ipotetico. E' anche possibile esplorare la corrispondenza arborea, cioè il significato che era dato ad ogni pianta. ____________________________________________ ~OROSCOPO CELTICO DEGLI ALBERI: Abete dal 2 all'11 gennaio - dal 5 al 14 luglio Olmo dal 12 al 24 gennaio - dal 15 al 25 luglio Cipresso dal 25 gennaio al 3 febbraio - dal 26 luglio al 4 agosto Pioppo dal 4 all'8 febbraio - dall'1 al 14 maggio - dal 5 al 13 agosto - dal 3 all'11 novembre Bagolaro dal 14 al 23 agosto - dal 9 al 18 febbraio Pino dai 19 al 29 febbraio - dal 24 agosto al 2 settembre Salice dall'1 al 10 marzo - dal 3 al 12 settembre Tiglio dall'11 al 20 marzo - dal 13 al 22 settembre Quercia 21 marzo Nocciolo dal 22 al 31 marzo - dal 24 settembre al 3 ottobre Corniolo dall'1 al 10 aprile - dal 4 al 13 ottobre Acero dall'11 al 20 aprile - dal 14 al 23 ottobre Noce dal 21 al 30 aprile - dal 24 ottobre al 2 novembre Castagno dal 15 al 24 maggio - dal 12 al 21 novembre Frassino dal 25 maggio al 3 giugno - dal 22 novembre al 1 dicembre Carpino dal 4 al 13 giugno - dal 2 all'11 dicembre Fico dal 14 al 23 giugno dal 12 al 21 dicembre Betulla 24 giugno Melo dal 25 giugno al 4 luglio - dal 23 dicembre al 1 gennaio Ulivo 23 settembre Faggio 22 dicembre
 
 
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